Maturità 2026 e divieto di cellulare in classe: cosa cambia per gli studenti da settembre
Nuovo anno scolastico, nuove regole. A Milano e in tutta Italia studenti e famiglie si trovano davanti a due cambiamenti importanti. Cambia l’esame di Stato che dal 2026 tornerà a chiamarsi “Maturità” e avrà un orale diverso. E scatta il divieto di usare i cellulari in classe, anche alle superiori.
DIVIETO DI CELLULARI A SCUOLA 2025: COME FUNZIONA DAVVERO NELLE SUPERIORI
Quest'anno il divieto di cellulare in classe riguarda anche tutte le scuole superiori, senza eccezioni se non per studenti con disabilità, DSA o lezioni specifiche di informatica. Il divieto esisteva già, ma da quest’anno diventa molto più stringente (circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, che dà seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024)
- Stop totale all’uso: niente più smartphone nemmeno per prendere appunti o usare app didattiche. Restano ammessi solo pc, tablet e lavagne elettroniche forniti dalla scuola.
- Custodia degli smartphone: ogni istituto decide come far rispettare il divieto. In alcune scuole sono arrivati armadietti (a volte a pagamento), altre chiedono agli studenti di lasciare i telefoni spenti nello zaino. Ma i presidi avvertono: custodire oggetti di valore comporta rischi e costi.
- Sanzioni: per i trasgressori si va dai richiami alla sospensione. La gestione è autonoma da parte di ciascuna scuola.
- Intervallo e ricreazione: secondo il Ministero, il divieto vale per tutta la permanenza a scuola: “Si entra in classe e si deposita il cellulare, si esce da scuola e si riprende”.
Le nuove regole stanno sollevando dubbi e polemiche tra genitori, studenti, docenti e presidi. Con i cellulari spenti negli zaini o custoditi in scatole e armadietti: chi risponde a eventuali emergenze familiari? Chi controlla i dispositivi se custoditi negli armadietti? Chi si assume la responsabilità se il cellulare viene danneggiato o rubato?
NUOVA MATURITÀ 2026: QUATTRO MATERIE ALL’ORALE, COMMISSIONE RIDOTTA E OBBLIGO DEL COLLOQUIO DOPO GLI SCRITTI
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che riforma l’esame di Stato, a partire dal nome. Si torna al vecchio “Maturità”. Ecco le principali novità:
- Obbligo dell’orale: niente più “scena muta”. Chi non si presenta viene bocciato.
- Orale su quattro materie: il colloquio si fa su 4 discipline stabilite a gennaio con decreto ministeriale, a seconda dell’indirizzo di studi. Scompaiono i vecchi spunti iniziali sul documento scelti dalla commissione.
- Commissioni ridotte: cinque membri invece di sette (due interni e due esterni per classe più il presidente).
- Valutazione a 360 gradi: oltre alle conoscenze disciplinari, saranno considerate educazione civica, percorsi di “formazione scuola-lavoro” (nuovo nome dei PCTO), attività sportive e culturali collegate al percorso scolastico ed esperienze extrascolastiche meritevoli.
- Bonus punti: fino a tre punti aggiuntivi per gli studenti con almeno 97/100.
Pic by Ivan Samkov on Pexels
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