Droga e alcol tra i ragazzi: iniziano a 12 anni
“I ragazzi iniziano ad assumere droga anche a 12 anni (lo registrano i Tribunali per i minorenni)”. Parte dall’allarme “precocità” Michele Benaglia, psicoterapeuta, coordinatore del centro family friendly Pòlisola (centro di supporto psicologico per la famiglia che offre oltre alle attività di supporto alla genitorialità anche gruppi a tema di prevenzione e sensibilizzazione sulle dipendenze per i genitori).
Mamme e papà contro cui punta il dito il libro molto duro (presto serie TV) “Tutta colpa mia” (Newton Compton Editori) di Juno Dawson. L’adolescente autrice britannica parla della vita di una giovane ereditiera tossicodipendente e accusa gli adulti “di non esserci, di stare in silenzio…”. Ma come comportarsi? “L’argomento mette paura e la paura può rendere intransigenti. Però bisogna riuscire ad essere meno rigidi e perbenisti, parlare con i figli e aprire un dialogo emotivo non per convincerli, ma ancor prima per comunicare con loro”, spiega Benaglia
ALCOL E DROGA TRA GLI ADOLESCENTI: IN LOMBARDIA 900 RAGAZZI IN CURA
Solo nell’ultimo anno i minorenni presi in carico dai servizi ambulatoriali della Lombardia per la cura delle dipendenze sono stati quasi novecento. Più che raddoppiati rispetto a cinque anni fa. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza tra gli 11 e i 13 anni, il 36% dichiara di bere bevande alcoliche e 1 su 10 si è già ubriacato. Il 55% degli adolescenti, dai 14 ai 19 anni, beve alcolici e il 24% lo fa anche fino a stare male. Le principali dipendenze restano alcool e droghe. Poi ci sono le dipendenze alimentari e, sempre più, quelle del comportamento (senza quindi una sostanza da assumere): l’abuso degli smartphone, degli strumenti tecnologici in generale e di internet e la dipendenza dal gioco d’azzardo.
DROGA E RAGAZZI: OGGI INIZIANO AD ASSUMERE SOSTANZE A 12 ANNI
La dipendenza da sostanze negli adolescenti non è un fatto nuovo, cosa è cambiato oggi?
“È una questione che c’è sempre stata, oggi però è la precocità l’allarme. Il pericolo principale è dato dal fatto che anche se a livello di competenze un bambino di oggi può “essere più avanti” rispetto ad un bambino di 40 anni fa, non è assolutamente detto che lo sia nel grado di consapevolezza interna. La consapevolezza e la capacità di riflettere necessitano di un percorso maturativo e di crescita che richiede molto più tempo per cui può essere impossibile, per un ragazzino di oggi, saper gestire esperienze che nelle epoche passate venivano fatte molti anni dopo”.
GENITORI: COME AFFRONTARE IL TEMA DROGA E ALCOL CON I PROPRI FIGLI
La protagonista del libro “Tutta colpa mia” dice in fondo: "gli adulti non ci fanno parlare della cosa e quindi sono colpevoli...ci uccidono". Come fare?
- NO ALLA RIGIDITA’ (DROGA E ALCOL NON ESISTONO) CHE ALLONTANA I FIGLI
“Per gli adulti la cosa più difficile è riuscire a confrontarsi su questo tema con i figli senza assumere posizioni rigide, che li allontanano immediatamente dai figli. Pensare che i propri genitori non abbiamo mai avuto a che fare, nemmeno da giovani, con il problema sostanze (in prima persona o attraverso l’esperienza di amici) porta i ragazzi a non credere che mamme e papà dicano la verità, a non sentirsi capiti o a vedere l’adulto come un interlocutore impossibile (vista la “presunta” ignoranza in materia)”
- APRITE UN CANALE EMOTIVO PER PARLARE CON I RAGAZZI
“L’unico modo per cercare di stabilire una comunicazione con i figli su questo è disporsi verso un confronto sincero, alla pari. Aprire un canale emotivo vuol dire ricordarsi di quando si sono vissute le stesse inquietudini, insicurezze e paure tipiche dell’adolescenza che potrebbero poi portare i ragazzi (di oggi come di ieri) a cercare aiuti magari sbagliati”.
- NO AI TABU’
“È necessario parlarne senza condannare e non considerarli temi tabù o impossibili nella “nostra famiglia”. Anche se i ragazzi non parlano con mamma e papà, insistete. Anche se in certi momenti eviteranno il confronto, in adolescenza sapere che i tuoi genitori sono disponibili e aperti a fare certi discorsi è una consapevolezza che fa bene e dà senso di sicurezza”
- È UN ARGOMENTO DI CONVERSAZIONE
“Fatene un tema di conversazione senza imbarazzi e paure, come parlate di altre fenomeni “duri” che riguardano la vita. Partite dal concreto: da una notizia di attualità, da un libro o dal chiedere loro cosa succede nella loro scuola…”
- NON SPAVENTATELI E NON MENTITE
“Accorgetevi di quando è il momento giusto per affrontare la questione. Di solito quando iniziano a fare domande loro. Ogni ragazzo ha i propri tempi. Spaventarli non serve. E neanche esagerare, perché perdete credibilità. Loro si informano e con i mezzi di oggi sanno moltissimo. Non mentite”.
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