Lucis in Fundo
C'è la tenerezza e il sogno del prima. C'è l'insonnia, tremenda, del dopo, che ti svuota di energia e di lucidità. E c'è lo smarrimento, del qui e ora, quando vorresti essere altrove (al parchetto quando sei al lavoro, in ufficio quando sei a casa, sola quando sei tra gli altri...) e comunque diversa. Più bella, più paziente, più dolce, più performante, più autorevole, più snella a seconda di chi guarda, consiglia, giudica. Sounds familiar?
Probabile. Perché c'è l'esperienza della maternità, tutta, nello spettacolo Lucis in Fundo che Annabella Di Costanzo riporta in scena alla Sala Alma Rosé - Artepassante. E' la storia di una notte in cui, cercando di far addormentare il proprio figlio, una donna riscopre ricordi, paura e senso di inadeguatezza dell'essere mamma.
E' la storia di Annabella, che oggi ha due ragazzi di 11 e 8 anni. E la storia di tante di noi. "La parte che non ti raccontano", precisa, "Salite, cadute, buchi neri". Una storia che l'attrice ha scritto quasi per necessità - "Nel 2014, dopo la nascita del secondo figlio, ho iniziato a sclerare. Dovevo dare forma a un sentire lontano dall'immagine perfetta di mamma che incanta le donne e anche gli uomini" - insieme ad altre donne.
Annabella ha raccolto le loro esperienze facendo un gioco: Neomamma, sei regina per un giorno. Cosa rivuoi indietro? Cosa non vuoi più? "In tante volevano/volevamo vedere un passo indietro delle nostre mamme e suocere e un passi avanti di noi, inesperte e impaurite genitrici. Per tante c'era e c'è un prima, dove esisti tu con i tuoi bisogni, e un poi, dopo il parto, che se ci pensi è il primo momento in cui non sei più solo tu totalmente il controllo".
Con l'attrice, sul palco, c'è il buio. Della notte tutta intorno, della paura che unisce madre e figlio e che poi sfuma nel Lucis in fundo. Facesse il gioco della regina oggi, cosa vorrebbe indietro Annabella? "Del tempo in più per non affrontare situazioni difficili solo di pancia, il tempo che serve con un figlio preadolescente che ti guarda occhi negli occhi". E che ti mette, nuovamente, in discussione.
Dall'8 al 12 maggio gratis sul sito della compagnia www.almarose.it
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